lunedì 3 agosto 2009

Tanti emigrati alla prima di Babbaluci

Piazza Umberto Primo di Joppolo Giancaxio gremita per la prima di “Babbaluci”, il lungometraggio umoristico scritto e diretto da Raimondo Moncada e prodotto dall’Associazione “Emanuela Loi”. Il film è stato presentato e proiettato venerdì, 31 luglio 2009, nel paese dove esattamente un anno fa sono iniziate le riprese. La presentazione di “Babbaluci” è stata inserita nel cartellone degli eventi dell’Estate Joppolese 2009 promossa dall’Amministrazione comunale. Per l’occasione è stato allestito uno schermo gigante ai piedi della Chiesa Madre "San Francesco di Paola". Più di 300 le persone che hanno assistito alla proiezione, sia sedute che all’in piedi.
La proiezione in piazza Umberto è stata preceduta dagli interventi del sindaco Salvatore Lo Dico, dell’autore Raimondo Moncada e dell’attore Enzo Alessi in rappresentanza del nutrito cast che ha preso parte al film. È stata evidenziata la validità di una iniziativa che è stata portata a conclusione dopo 12 mesi di lavoro grazie all’apporto gratuito di autori, attori, tecnici, musicisti tutti amatori. “Babbaluci” è stato prodotto in amicizia, per puro diletto. Cast artistico e equipe tecnica sono stati animati dal desiderio di cimentarsi in una nuova esperienza e misurarsi con un mezzo nuovo, dimostrando che si può fare cinema fatto in casa e a costo zero. Molti, visibilmente emozionati, i protagonisti della pellicola tra il pubblico assieme ad amici e parenti. I più emozionati sono stati gli attori di Joppolo Giancaxio “osservati speciali”.

I numerosi spettatori, tra cui molti emigrati joppolesi che d’estate rientrano in paese per le ferie, hanno seguito con partecipazione e interesse lo svolgimento delle vicende narrate in “Babbaluci”. Una storia di corna e di "cornuti con le corna" raccontata con leggerezza, ironia e houmor. Una storia che si conclude non alla vecchia maniera sicula: col sangue. I tempi sono cambiati. Non si spara più per improvvise escrescenze eburnee sulla testa. È infatti scomparso ogni traccia del fantomatico delitto d’onore a cui, specie i masculi siculi traditi, ricorrevano per ripulire in modo plateale l’onta di tanto disonore. Nel film "Babbaluci", c’è solo felicità e piacere non per le corna. Si tira un sospiro di sollevo quando si capisce che il tradimento rivelato va a risolvere conflitti coniugali altrimenti sanabili. La Sicilia, sotto l’aspetto dei costumi sessuali, si è da tempo adeguata al resto del mondo evoluto. In “Babbaluci” non c’è più l’isola raccontata splendidamente da grandi registi quali Giuliano Germi in “Sedotta e abbandonata”.
Alla fine della proiezione di “Babbaluci”, il pubblico presente alla prima di Joppolo Giancaxio (e non solo di Joppolo ma anche di Agrigento, Sciacca, Raffadali, Casteltermini, Caltanissetta, Favara ecc.) ha applaudito l’opera e chi con passione e sacrificio ha contribuito a realizzarla.
L'Associazione "Emanuela Loi", soddisfatta per questa prima uscita, sta programmando altri appuntamenti per far girare e conoscere un film che non aspira ad essere paragonato ai capolavori forgiati nella fucina di Hollywood. Autori e produttori camminano con i piedi per terra. Bastano e avanzano le minute gratificazioni, l'esser riusciti a vincere la sfida con se stessi, l'aver portato a compimento un lavoro complicato ed l'aver ottenuto ben 7 "Premi Ascar" che la produzione si è autoattribuita e di cui dà conto nei titoli di testa del film.

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